L’edificio ha origine nel XIII secolo ed è dedicato ai S.S. Filippo e Domenico; esso però fu già rimaneggiato alla fine del XIV secolo e dedicato a San Cristoforo.
Abbiamo conferma della dedica a San Cristoforo dalla data impressa sulla campana, che risale al 1345.
A quella data la chiesa aveva due navate, comunicanti con arcate ogivali visibili ancora nella parte sinistra.
La chiesa acquistò la forma attuale nel XVII secolo, della navata sinistra resta solo la Cappella Tacconi, mentre il resto è stato trasformato in sala parrocchiale e in un cortile.
Proprio i dipinti della sala parrocchiale e del cortile dimostrano che l’antica navata fu affrescata nel XIV sec.
La ulteriore dedica a S.Vito fu successiva. Vicino piazza San Marco esisteva una piccola chiesa, appunto dedicata a S.Vito, essa fu venduta a privati e trasformata in abitazione, ma il titolo, nonché i beni parrocchiali, furono trasferiti a S.Cristoforo, che divenne così chiesa dei SS. Cristoforo e Vito.
L’antica chiesa di San Vito aveva la facciata principale rivolta verso la via San Vito e Stella. Oggi la porta recante il n° 2 di questa strada è il solo elemento visibile pervenutoci.
San Cristoforo dovette avere le pareti interamente affrescate, con il tempo però gli affreschi furono coperti con intonaci, altri affreschi e altre imbiancature. Delle antiche vestigia restano soltanto due volti, il Cristo Pantocrator dell’abside e il San Nicola della parte destra.
Altri pochi affreschi sono databili al XV secolo, escluso l'intervento alla Cappella Tacconi, avvenuto nel XVII secolo. Nel XX secolo per opera del parroco Don Filippo Bilancia, energico restauratore dell'edificio, fu aggiunta una pesante decorazione di finti tendaggi.
La parrocchia possedeva vari terreni e immobili, oltre all’appartamento del curato, adiacente alla chiesa, e due orti ad esso annessi esistenti ancora oggi quasi immutati. In un angolo dell’orto confinante con via Ospizio, vi era il cimitero adibito alla sepoltura della povera gente. I nobili invece, ovvero le famiglie Zaccaleone, Tacconi, Pagani venivano seppelliti in chiesa, ovviamente a pagamento. Il pavimento attuale ha coperto i chiusini, ne resta solo uno a vista, quello dei Tacconi.